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Imprese & Professioni domenica 26 maggio 2019 ore 23:00

Regole e caratteristiche della Scala 40

Tallone, Pozzo, Gioco, Chiusure: quante figure e combinazioni sono possibili in uno dei giochi di carte più diffusi al mondo.



TOSCANA — Tra i giochi di carte più celebri in assoluto è impossibile non menzionare la Scala 40, un gioco che affonda le sue radici in Ungheria ai tempi del primo dopoguerra, dove nacque come alternativa al Ramino e che da allora è diventato uno dei passatempi maggiormente diffusi al mondo. Il gioco è molto popolare anche in Italia, dove esiste persino una Federazione nazionale che ne conserva le regole.

Regole Scala 40

Derivando dal Ramino è proprio da questo gioco che la Scala 40 mutua la maggior parte delle sue regole, sebbene alla fine risulti essere un gioco a sé stante. Come accennato in precedenza, in Italia le regole ufficiali e la garanzia della corretta diffusione del gioco in Italia sono tutelate dalla Fisca (Federazione Italiana Scala 40), fondata a Roma il 15 settembre 2010. La Fisca – oltre ad organizzare eventi su tutto il territorio nazionale – possiede il regolamento ufficiale del gioco e delle sue varianti, utilizzabile da tutte le associazioni organizzatrici di tornei di Scala 40.

Per giocare a Scala 40 bisogna prima di tutto conoscere alcuni termini specifici: c’è il “Tallone”, ovvero il mazzo di carte coperte da cui i giocatori pescano a ogni giro, poi il “Pozzo”, ossia il mazzo delle carte scartate dai giocatori alla fine di ogni turno. Per “Gioco” s’intende una combinazione o sequenza valida di carte mentre la “Chiusura” consiste nel calare i vari giochi fino a rimanere senza carte in mano.

Scala 40: lo scopo del gioco

Quando si gioca a Scala 40 lo scopo è quello di eliminare gli avversari nel corso delle varie mani. Prima di dare il via ai turni viene fissato un punteggio d’uscita, di norma 101 o 201 punti. I giocatori che oltrepassano tale soglia di punteggio di chiusura sono eliminati, dunque, vince chi rimane senza avversari. Per giocare a Scala 40 sono necessari due mazzi da 54 di carte francesi. Nel gioco ogni carta ha il suo valore nominale, ad eccezione delle figure che valgono 10 punti e dell'asso che vale un punto nella scala che parte da uno (o 11 punti se rimane in mano o se usato in giochi di tris e scale alte). C’è poi il jolly che vale 25 punti se rimane in mano, o assume valore nominale nei giochi in cui viene usato per sostituire altre carte.

Come funziona la Scala 40

Il numero dei giocatori a Scala 40 può variare da 2 a 6 persone. Si può giocare da soli o in coppia se si è in 4 a tavolo. Affinché il gioco possa iniziare, il mazziere deve procedere alla distribuzione delle carte in senso orario. Dopo aver distribuito 13 carte coperte a ciascun giocatore si lascia una carta scoperta vicino al Tallone che rappresenterà l'inizio del Pozzo (n.b. la carta scoperta non potrà mai essere un jolly). A dare inizio alla mano sarà il giocatore alla sinistra del mazziere, i turni proseguiranno poi in senso orario. Il giocatore di turno dovrà dunque pescare una carta dal tallone che finirà tra le carte già in mano. Successivamente il giocatore avrà come opzione scartare senza compiere alcuna mossa, oppure “calare” i giochi che ha in mano. Per poter calare la prima volta, ogni giocatore dovrà rispettare la regola dei 40 punti necessari all'apertura. Dopo la prima calata le successive potranno avvenire senza questo paletto, purché rispettino la validità di ogni singolo gioco che dovrà essere una scala, un tris o un poker di valori o figure. Con i giochi sul tavolo, ogni giocatore può pescare la carta dal pozzo, tuttavia deve immediatamente attaccarla a un altro gioco sul tavolo, sia il suo o quello di un avversario.

Nel caso il giocatore abbia già aperto un gioco, esso può sostituire un jolly presente sul tavolo (sia suo sia di altri giocatori) con la carta mancante, prendendo il jolly nella sua mano. Nel caso sia possibile e ve ne sia l’intenzione, il jolly può essere usato per formare e calare un gioco. A indicare la fine del proprio turno è lo scarto della carta in cima al pozzo. Da tenere bene a mente è la regola secondo cui non si possono scartare carte che attaccano sui giochi degli altri avversari.

In caso di partite particolarmente lunghe può accadere che finiscano le carte nel tallone: in tal caso si mischiano le carte del pozzo per formare un nuovo tallone. La fine del gioco è decretata dalla chiusura che avviene quando un giocatore resta senza carte in mano dopo aver scartato l'ultima nel pozzo. È possibile chiudere calando anche contemporaneamente tutte le carte (ossia senza avere mai aperto): questa fattispecie è detta “chiusura in mano”. Per la chiusura in mano non è vincolante il raggiungimento dei 40 punti. Vince chi chiude, mentre gli altri dovranno contare i punti delle carte che rimangono loro in mano. Dalla somma di questi punti sarà determinato il punteggio di uscita.


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